Una foresta ci salverà.

Il “nature deficit disorder” è uno stato di scarso benessere psicofisico, emerso con la modernità e la vita lontana dalla natura. Bambini e adulti vivono in città, in uffici o in casa, troppe ore a contatto con la tecnologia e poco all’aria aperta, in una sorta di deficit dal mondo naturale.

In Giappone, è emersa una crescente consapevolezza su questo deficit promossa dal medico e ricercatore giapponese Qing Li. Nel suo libro “Forest Bathing: How Trees Can Help You Find Health and Happiness”, Li rileva dei dati allarmanti. L’americano medio trascorre il 93% del tempo al chiuso e una decina di ore al giorno sui social media, più di quanto trascorra dormendo. Qing Li dirige inoltre, un’organizzazione chiamata The Japanese Society of Forest Medicine, che promuove la ricerca sugli effetti terapeutici delle foreste sulla salute umana ed educa le persone alla pratica del forest bathing.

La storia del forest bathing

L’interesse di Li per la ricerca forestale è iniziato quando era uno studente di medicina e aveva un alto livello di stress. È andato via dalla città, trascorrendo una settimana nella foresta e ha constatato come quest’esperienza avesse ripristinato la sua salute fisica ed emotiva. Questo lo ha motivato nell’ iniziare a ricercare i benefici delle foreste sulla salute umana e sul benessere. Nel 2004 ha contribuito a fondare il Gruppo di studio sulla terapia forestale, volto a scoprire perché stare tra gli alberi contribuisce a una complessiva sensazione di benessere.

Nella pubblicazione vengono presentate alcune statistiche che fanno riflettere.

“Alcune persone studiano le foreste. Alcune persone studiano medicina. Studio medicina delle foreste per scoprire tutti i modi in cui camminare nella foresta può migliorare il nostro benessere”, scrive Li.

Sebbene ricco di centri urbani, il Giappone è un paese con una superficie forestale ancora piuttosto estesa. Gli alberi coprono i due terzi della massa continentale dell’isola, eppure la maggior parte della popolazione giapponese vive in condizioni difficili in città. Li stesso vive a Tokyo, una città che descrive come “la città più affollata del mondo”.

Forse è per questo che l’arte del “forest bathing” – shinrin-yoku – è iniziata proprio lì. Fare forest bathing implica camminare lentamente attraverso una foresta, immergersi nell’atmosfera attraverso tutti i sensi e godersi i benefici che derivano da tale esperienza.

Nel 1982, il Giappone ha lanciato un programma nazionale per incoraggiare i forest bathing. Nel 2004 a Iiyama, un luogo particolarmente noto per le sue foreste lussureggianti e verdi è iniziato uno studio formale sul legame tra foreste e salute umana. Ora, ogni anno, oltre 2,5 milioni di persone percorrono quei sentieri forestali per alleviare lo stress e migliorare la salute.

Il potere curativo della foresta

Dopo anni di attento studio, Li ha scoperto che trascorrere del tempo in una foresta può ridurre lo stress, l’ansia, la depressione e la rabbia. Ma può anche rafforzare il sistema immunitario e migliorare la salute cardiovascolare e metabolica. Da tempo è ormai noto che gli esseri umani hanno un bisogno biologico di connettersi con la natura. Circa 20 anni fa, il biologo americano E. O. Wilson notò che gli esseri umani sono “testati” per connettersi con il mondo naturale e che essere nella natura ha avuto un effetto profondamente positivo sulla salute umana. La ricerca di Li sembra corroborare quest’ipotesi. I segreti del forest bathing per la salute sembrano risiedere in due cose: la maggiore concentrazione di ossigeno presente in una foresta, rispetto a un ambiente urbano, e la presenza di sostanze chimiche vegetali chiamate phytoncides, oli naturali che fanno parte del sistema di difesa delle piante contro batteri, insetti e funghi. L’esposizione a queste sostanze, dice Li, può avere benefici per la salute misurabili per l’uomo. Lo stress fisiologico si riduce, ad esempio, e si abbassano sia la pressione sanguigna che la frequenza cardiaca. I sempreverdi – pino, cedro, abete rosso e conifere – sono i maggiori produttori di phytoncides, quindi camminare in una foresta sempreverde sembra avere i maggiori benefici per la salute.

Uno dei suoi studi ha esaminato inoltre come il forest bathing potesse migliorare i modelli di sonno tra gli impiegati di Tokyo di mezza età, che tendevano a soffrire di insonnia a causa di alti livelli di stress. Durante lo studio, i partecipanti hanno camminato in una foresta per la stessa quantità di tempo che di solito impiegavano in un percorso cittadino, in una normale giornata lavorativa. Dopo una passeggiata nella foresta erano significativamente meno ansiosi, dormivano meglio e dormivano più a lungo. Inoltre, i ricercatori hanno scoperto che le passeggiate pomeridiane erano ancora più utili delle passeggiate mattutine.

“Dormi meglio quando trascorri del tempo in una foresta, anche quando non aumenti la quantità di attività fisica che fai”

Qing Li

Per valutare ulteriormente gli effetti del tempo trascorso in una foresta, Li ha misurato gli stati d’animo delle persone prima e dopo aver camminato nei boschi o in un ambiente urbano. Mentre altri studi hanno dimostrato come camminare ovunque all’aperto riduca la depressione, l’ansia e la rabbia, Li ha scoperto che solo l’esperienza di camminare in una foresta migliora il vigore delle persone e riduce l’affaticamento.

Per saperne di più sulle foreste e la loro salute attuale:

  1. La salute del mondo passa dal suolo.
  2. Dal Ticino è in arrivo una vera rivoluzione verde.
  3. Lo stato delle foreste nell’era del cambiamento climatico.
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Team The Greenest

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