Investire in ricerca e sostenibilità. Questo sembra essere la necessaria ossessione verso cui stanno mostrando apertura tutte le start up che hanno deciso di dedicarsi alla causa ambientale. I settori di intervento sono talmente tanti che c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Se altrettanti poi fossero gli incentivi, probabilmente si assisterebbe a un movimento dai tratti globali.
Una crescita senza limiti.
Resta in ogni caso una crescita davvero impressionante, che ha visto raddoppiare qualsiasi stima bloccata al 2020, anno di quarantene e isolamenti. Non solo. Questo settore sembra non conoscere limiti neppure di fronte alle tensioni internazionali, aumento esponenziale dei prezzi e delle forniture energetiche conseguenti.
Una vita migliore, senza compromessi.
Fra i settori maggiormente interessati ci sono proprio le forniture energetiche alternative, in grado di diversificare un mercato ormai inceppato da decenni e rinfrancare dalla guerra che ha obbligato quasi gli investitori a raccogliere una richiesta di mercato crescente. La necessità è proprio questa: non farne solo una questione di “abitudini” green, buone norme da osservare nella vita quotidiana. Ma di un miglioramento delle condizioni di vita generali nel mondo senza dover seguire troppi diktat.
Mondo vs Italia
Secondo una reportistica Pwc la capitale dell’investimento green globale è la Silicon Valley, seguita tuttavia dall’europea Berlino e da Londra. I settori interessati sempre stando al medesimo report sono: mobilità e trasporti, agricoltura, alimentazione, produzione dei beni, oltre al già citato settore energetico.
In Italia invece, il ritmo è come di consueto più lento anche in questo settore. La colpa di questa inerzia, va ricercata plausibilmente nella mancanza di investimenti nel settore dell’università e della ricerca. Poche spinte ma comunque presenti, che lasciano intravedere qualcosa di meglio per un mercato del futuro necessariamente più eco. Fra queste certamente c’è stato l’evento della Italian Tech Week: fra i partecipanti Patrick Collison CEO e co founder di Stripe e Thierry Breton commissario europeo. L’evento ha dedicato un focus al confronto fra lo stato generale del settore green-tech italiano e quello mondiale e i contributi che tutti gli scienziati italiani stanno offrendo alla causa.
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