UE goes Green: verso un futuro più verde entro il 2030.

La riforestazione giocherà un ruolo determinante nelle misure contenute dal noto “Green Deal” per un UE più green. Si tratta di un pacchetto di proposte che mirano a trasformare l’Europa in un continente a impatto climatico zero. Step by step, partendo da economia e risorse disponibili, il Green Deal dovrà far leva anzitutto sulle aree verdi.

L’iniziativa.

Le foreste dell’UE assorbono l’equivalente del 7% delle emissioni totali della produzione annuale di gas serra dei paesi membri. L’UE inoltre, vanta 159 milioni di ettari di foresta, che coprono il 43,5% della sua superficie. La copertura forestale può variare considerevolmente da uno Stato membro all’altro, passando dal 10% di Malta al quasi 70% della Finlandia.

Le foreste svolgono un ruolo cruciale nel catturare l’anidride carbonica dall’atmosfera che altrimenti finirebbe per contribuire al riscaldamento globale. L’UE ha lanciato molte iniziative per la riduzione delle emissioni e attualmente è al lavoro su alcune norme per aumentare i suoi pozzi di assorbimento del carbonio.

Il 17 maggio la commissione per l’ambiente del Parlamento europeo ha votato a favore di un aggiornamento delle norme che disciplinano il settore dell’uso del suolo, dei cambiamenti nell’uso del suolo e della silvicoltura (LULUCF) La plenaria li voterà a giugno.

La legge europea sul clima riconosce alle foreste il fondamentale ruolo di “pozzo di carbonio” naturale per l’assorbimento di gas serra. Ogni Stato membro sarà quindi obbligato a compensare le variazioni d’impiego del suolo, con l’implementazione della copertura forestale.

Aria più pulita entro il 2030.

 La revisione delle norme sull’uso del suolo e sulla silvicoltura fa parte del pacchetto “Pronti per il 55” che mira a raggiungere l’obiettivo dell’UE di ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030, come stabilito dalla legge sul clima.
Le misure contenute nel pacchetto riguardano: lo scambio di quote di emissione, la condivisione degli sforzi tra i paesi dell’Unione Europea, l’energia rinnovabile e l’efficienza energetica e le emissioni delle automobili.

Parola d’ordine: ripristino.

L’Unione Europea punta ad aumentare i pozzi di assorbimento di carbonio dell’UE, per esempio attraverso il ripristino delle zone umide e delle paludi, il rimboschimento e l’arresto della deforestazione. Ciò porterebbe di fatto a una riduzione delle emissioni dell’UE ancora maggiore rispetto all’obiettivo del 55% fissato per il 2030.

La priorità dovrebbe rimanere quella di ridurre drasticamente le emissioni di altri settori.
Il Parlamento vuole che la Commissione stabilisca obiettivi di rimozione di CO2 degli Stati membri nel settore LULUCF ogni cinque anni, a decorrere dal 2035.

Infine, la recente proposta dalla Commissione Europea di includere le emissioni non di CO2 dell’agricoltura nel settore dell’uso del suolo non ha ottenuto il sostegno dei membri di ENVI che ritengono che gli assorbimenti dei pozzi di carbonio – volatili e fragili per natura – non dovrebbero essere utilizzati per compensare altre emissioni.

Per approfondire:

Una “simulazione” per ridurre il rischio di frane.

La primavera dell’ambiente è iniziata in Tasmania.

Quattro soluzioni per aiutare le foreste in un clima che cambia

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Team The Greenest

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